
DI NELLO BALZANO
Sì può fare una facile previsione: il ministro Salvini uscirà indenne dalle indagini sulla presunta tangente russa.
Il perché si potrebbe affermare quest’esito sta nella forma che ha voluto dare al suo partito, lui rappresenta l’immagine onnipresente ed il verbo, non firmerà niente, non comparirà in intercettazioni, non darà mandati scritti a nessuno.
Tutte le responsabilità ricadranno su chi ha deciso di interpretare il ruolo del servitore del partito, anche questo è un lavoro per il quale non serve avere incarichi elettivi, solo mettersi a disposizione anche senza aver ricevuto istruzioni dal capo, se l’operazione va in porto aumenta la stima del gruppo dirigenziale e non è necessario che il capo ne conosca i risultati.
D’altronde lo vediamo anche nella comunicazione sui social, la granparte dei messaggi sono diffusi ad ampio spettro dal suo staff assunto esclusivamente per svolgere quel ruolo, quando compare qualcosa che può danneggiare l’immagine del leader, è sufficiente scaricare la responsabilità sullo staff, sarà lo stesso capo a bacchettare, e la sua aura di persona trasparente ed autorevole acquista ulteriore luce.
È indubbio che una politica portata avanti con questo modus operandi necessita di ingenti contributi economici, la storia degli scandali del passato ha fatto però scuola: mai coinvolgere il capo, pagherà dazio qualcuno che non ha potere, non compare, qualcuno contro il quale si potrà affermare: se l’è cercata.
Sconfiggere politicamente un sistema del genere è dura, la politica non è strategia come in guerra, dove devi studiare contromisure e trappole, la politica è proposta, dare risposte alternative, ma quando la platea degli elettori è abituata a ricevere piccoli spot incisivi, risposte semplici ai suoi problemi, seppur non risolutive, diventa un’impresa ardua far passare nell’opinione pubblica analisi complesse ed articolate, se poi si considera che ogni piccolo messaggio diventa motivo di analisi per i sondaggisti si spiega facilmente la continua ascesa seppur di decimali.
Non dobbiamo quindi più meravigliarci di niente, non vedremo un calo per la vicenda russa, anzi.
La rete continuerà ad apparire alle distinte platee compiacente ai propri valori, le piccole e fastidiose intrusioni si possono eliminare virtualmente per continuare a sentirsi dalla parte giusta.
Internet ha compiuto 30 anni, se chi lo ha ideato riconosce il fallimento in termini di incremento culturale e scambio etico e gratuito di informazioni per far evolvere la società, qualcosa vorrà dire, spegnerlo è impossibile, cercare di comprendere come rimediare alla diffusione di odio e false notizie non può risolversi semplicemente con delle regole, non sarà qualche denuncia o sanzione a funzionare da deterrente per i miliardi di utenti, ognuno con le sue specificità, ognuno con il suo istinto di esprimere la sua visione e le sue idee.